The Italian sculptor Romano Vio has never become a household name like that of Donatello, Michelangelo, Canova or Giacometti but is no less deserving of such high accolade as a leading figurative artist following in the great Italian tradition. He had a long and important artistic career. The list of works is endless, from small, beautifully modelled bronze figures to large-scale monuments like his masterpiece to honour the composer Umberto Giordano in Foggia, Italy.
He was gifted with incomparable technical skill and his works embodied poetic pathos. He had vision. He had an unique concept of beauty. Within the complex and shifting movements of XX century sculpture he remained true to the great classic tradition while stamping it with his own inimitable style.
He deserves to be better known and this site hopes to promote research and to probe his numerous works and fire the debate about this artist and his legitimate entitlement to be a “classic” of our time.
Romano Vio’s works span nearly five decades. He won countless prizes, he participated in Rome’s Quadriennale, more than once in Venice’s Biennale and in numerous other important exhibitions in Bologna, Turin and Milan to name just a few. His busts never failed to capture the essence of the people he was portraying, his sacred works were imbued with his own personal spirituality, his portrayal of the female form exuded beauty, special commissions were based on well researched backgrounds inspired by his creative spirit.
He was a Venetian through and through and was never tempted to leave his beloved city where he created his masterpieces in silent modesty and humility. He never sought recognition but it was forthcoming from those art critics who recognised his talent.
Pamela-Bronwen Vio (Granddaughter)

Benvenuti
Lo scultore italiano Romano Vio non è mai diventato famoso come Donatello, Michelangelo, Canova o Giacometti ma merita uguale riconoscimento come un importante artista figurativo che ha seguito la grande tradizione italiana. Ebbe una lunga e importante carriera artistica. L’elenco delle opere non ha fine, dalle piccole figure in bronzo splendidamente modellate ai monumenti di grande dimensione come il suo capolavoro per onorare il compositore Umberto Giordano a Foggia.
Era dotato di un’abilità tecnica incomparabile e le sue opere incorporavano pathos poetico. Aveva visione. Aveva un concetto unico della bellezza. All’interno dei movimenti complessi e mutevoli della scultura del XX secolo rimase fedele alla grande tradizione classica che sapeva imprimere con il suo inimitabile tocco moderno.
Merita di essere meglio conosciuto e questo sito spera di promuovere la ricerca, di esaminare più approfonditamente le sue numerose opere e di dare inizio al dibattito critico su questo artista e sul suo legittimo diritto di essere un “classico” del nostro tempo.
Le opere di Romano Vio coprono quasi cinque decenni. Vinse innumerevoli premi, partecipò alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia ed a numerose altre importanti mostre a Bologna, Torino e Milano per citarne solo alcune. I suoi busti non hanno mai mancato di cogliere l’essenza delle persone che stava ritraendo. Le sue opere sacre erano impregnate della sua spiritualità personale. La sua rappresentazione della figura femminile trasudava bellezza. Commissioni pubbliche e private erano basate su approfondite ricerche ed ispirate dal suo spirito creativo.
Era veneziano fino in fondo e non fu mai tentato di lasciare la sua amata città dove creò i suoi capolavori in silenziosa modestia ed umiltà. Non ha mai cercato la gloria personale ma è stato sempre apprezzato da quei critici d’arte che hanno saputo riconoscere il suo talento.
Pamela-Bronwen Vio (Nipote)
